Fabrizio Corona rivela come sono cambiati i cachet televisivi negli ultimi anni e rivela quanto prendono i naufraghi de L’Isola dei Famosi.
Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi, ha recentemente espresso il suo parere sul cambiamento dei guadagni nel settore televisivo e del gossip. Da ospite in vari podcast e programmi, ha discusso dei cachet di personaggi famosi e della situazione attuale rispetto al passato.
Infatti, ospite del podcast MondoCash, il personaggio televisivo ha rivelato i cachet passati e attuali di programmi come L’Isola dei Famosi e Tu si que vales. Ecco che cosa ha rivelato.
Fabrizio Corona: “I prezzi prima erano molto alti”
Corona ha rivelato come funziona il meccanismo del cachet. “Funzionava così, se io andavo a Verissimo, o ad un’altra trasmissione Mediaset, la prima volta, prendevo non so, 50.000 Euro, quello diventava un precedente. Tu per le ospitate successive, facevi i contratti in base a quello. I prezzi per le ospitate erano molto alti” rivela.
Ma adesso le cose sono cambiate. Infatti, l’ex re dei paparazzi rivela: “Io ai tempi, dal 2000 al 2010 un bel servizio fotografico lo vendevo a 150.000 Euro, fino a 200.000. Oggi il servizio fotografico che vale di più lo puoi vendere a 3.000 Euro, c’è un 97% in meno di prima“.
Fabrizio Corona rivela i cachet dei programmi Mediaset
Per quanto riguarda alcuni dei programmi di punta di Mediaset, Corona rivela: “Ad esempio, una come Belen a Tu Si Que Vales ai tempi quando è partito lo show, prendeva 20.000 Euro a puntata, poi quel programma va benissimo fa il 32% di share. Quel programma però da 20.000 Euro, oggi Mediaset te lo paga 2.000“.
Invece, per quanto riguarda L’Isola dei Famosi ha rivelato: “Joe Bastianich è il più famoso con il cachet più alto, ma gli altri prendono poco. Per il resto vanno sui 500 Euro lordi a settimana, altri poco più. Io ricordo la mia esperienza, ho fatto solo un reality. Ho partecipato a La fattoria facendo un contratto per restare 14 giorni, avevo il cellulare. Per restare ho preso 200.000 Euro, per stare solo 14 giorni. Oggi quella roba lì non c’è più“.